"I Am Not Scared" Project
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Intervista nella sezione penale del carcere di S.Vittore a Milano
Ludovico D.
Gruppo della Trasgressione
Italian
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Gruppo della trasgressione – prigione – special guests – riunioni interne - psicologo
Newspaper / Magazine article
Parents, Policy Makers, Teachers, Researchers, Young People, School Directors.
Not relevant
Dal settembre del 1997 nella sezione penale del carcere di S. Vittore a Milano è attivo un gruppo di lavoro che si riunisce due volte la settimana per riflettere sul tema della trasgressione. E’ un gruppo aperto, che invita almeno una volta al mese degli ospiti (medici, giuristi, giornalisti, religiosi, artisti, gente dello spettacolo), con i quali si confronta sugli argomenti trattati nelle riunioni interne.
Il nucleo originario del gruppo, costituito da una quindicina di detenuti e dallo psicologo della sezione, dott.Angelo Aparo, nell’aprile 2002 ha trovato un suo complemento in un gruppo di studenti che lavora all’esterno in sinergia con il gruppo interno.
Dal luglio 2002 il gruppo si è unificato, con detenuti e studenti che lavorano dentro e fuori dal carcere sugli stessi temi con due obiettivi principali:
- riflettere sulle diverse trasgressioni di cui sin dall’adolescenza l’essere umano ha esperienza,cercando assonanze ed elementi di continuità nella differenza
- stimolare la società esterna a rivolgere la propria attenzione al carcere, per cercare, dentro al mondo dei detenuti e delle istituzioni, parte di sè e delle proprie contraddizioni.
Anche se lo stile della comunicazione fra i partecipanti spesso lascia un po’ a desiderare, nel giro di qualche settimana si viene a creare una base comune di interrogativi, di idee e di intenti.
Nel corso degli incontri attraverso i vari interrogativi e risposte emerge un matrice comune che è anche il denominatore comune nel fenomeno chiamato bullismo:
- nel comportamento del bambino e dell’adolescente,la cui trasgressione corrisponde a volte ad una ricerca della propria identità attraverso la sfida
- nel comportamento distruttivo di chi trasgredisce alla regole con danno per sé e per gli altri
- in quelle trasgressioni ai codici che così frequentemente avvengono nel campo dell’arte, della scienza e del costume, che invece di trasmettere un potenziale creativo ne riducono l’efficacia.
Quando il gruppo dimostra di aver raggiunto una discreta preparazione e disinvoltura nelle risposte e nelle proposte su un tema, si organizza un convegno o un concerto aperto ai cittadini.
La scelta di attivare in carcere il “Gruppo della trasgressione” sembra emergere dalla considerazione che nell’immaginario comune la trasgressione identifica lo sconfinamento dalle regole operato da chi commette un errore o un reato, ma anche l’area entro la quale è possibile visualizzare molti comportamenti del mondo infantile, alcuni aspetti seminascosti,ma accettabili di sè e alcune personalità oscure ma dotate di fascino. Tale riflessione portata avanti in collaborazione fra comuni cittadini e detenuti può quindi risultare utile a ridurre la frattura che il muro di cinta,reale o immaginario, comporta inevitabilmente.
don Milani
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